

«Solamente quando si ha fede si pensa; chi non ha fede non pensa; pensa solamente colui che ha fede», si legge nella Chandogya Upanishad (VII, 19). Anche nel mondo cristiano – da Meister Eckhart ad Hegel, passando per san Giovanni della Croce – è presente la consapevolezza che non vi sia pensiero senza fede, ma anche, per contro, che neppure vi sia fede senza pensiero. Contrariamente all’opinione comune, infatti, la fede non è affatto credenza, produttrice di rappresentazioni religiose, sostitutive del sapere scientifico e destinate al conflitto con esso, ma distacco, ovvero movimento della ragione verso l’Assoluto, che nega ogni rappresentazione e toglie via ogni elemento accidentale dell’anima, conducendo così alla scoperta dello spirito.
Marco Vannini (1948) è da quaranta anni editore di testi mistici, medievali e moderni, rimasti a lungo sepolti. Per Le Lettere dirige la collana “Il tesoro nascosto”, la rivista «Mistica e Filosofia», e ha pubblicato, tra l’altro: Lessico mistico (2013); La mistica delle grandi religioni (2014); Storia della mistica occidentale (2015); Mistica, psicologia, teologia (2019).

Politica e cultura - Volume I
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