

Questo libro propone una difesa della centralità dell’autonomia decisionale dei pazienti nelle questioni bioetiche di fine vita. L’idea di fondo da cui l’argomentazione prende le mosse è che i nostri schemi di riflessione morale vengono oggi rimessi in discussione e sollecitati a ridefinire i propri presupposti dalla novità dei problemi bioetici. In particolare, concentrandosi sulle questioni di fine vita quali l’eutanasia, l’interruzione delle terapie, la sedazione terminale, il libro evidenzia la necessità di una riflessione teorica, prima ancora che pratica, su domande quali: cosa significa valutare moralmente una certa scelta? Quali individui possono dirsi coinvolti in una decisione e hanno voce in capitolo nella valutazione etica? Cosa significano, e quale valore morale hanno, le distinzioni fra uccidere e lasciar morire o fra uccidere intenzionalmente qualcuno e provocarne la morte in modo non intenzionale? Nel suo continuo rimando tra riflessione teorica e riflessione pratica, il libro non rinuncia a trarre tutte le conseguenze dell’argomentazione proposta, giungendo a sostenere apertamente la liceità morale dell’eutanasia attiva volontaria.
Alberto Giubilini è dottore di ricerca in Filosofia presso l’Università degli Studi di Milano. Ha svolto attività di ricerca come Visiting Student presso l’Università di Cambridge, UK, e ha all’attivo diverse pubblicazioni su temi quali l’eutanasia, l’etica della famiglia, l’aborto, la laicità, su importanti riviste italiane e internazionali, tra cui «Bioetica. Rivista Interdisciplinare», «Politeia» e «The Journal of Medicine and Philosophy».

Manuale di bioetica - NUOVA EDIZIONE AMPLIATA
Maurizio Mori
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