

L’itinerario di Beniamino Joppolo si compie come naturale esito di una sensibilità artistica estremamente visionaria e tutta tesa all’ascolto di misteriose corrispondenze tra le trame fisiologiche della natura e la circolazione sensoriale degli impulsi corporei, secondo quello sconfinamento dei limiti individuali nelle figure della realtà materiale che possono individuarsi quale coefficiente specifico di una tensione simbolista alla metamorfosi e alla fusione panica con il creato, agente sin dagli esordi poetici. L’equivalente performativo della
comunicazione sinestetica tra azione, visione e parola coincide, per l’autore, con uno statuto ibrido del mezzo artistico, che la figura mitica di un personaggio a metà tra Prometeo e Faust può incarnare, nella sua tensione a sfondare la parete della percezione consueta del teatro. Il presente volume si propone di mettere a fuoco, in modo esaustivo, l’attitudine imprendibile di un grande, e singolare, scrittore, destinato ad attraversare forme e generi della cultura contemporanea, lasciandovi sempre il segno della propria cifra.
Katia Trifirò è dottore di ricerca in Forme delle rappresentazioni storiche, geografiche, linguistiche, letterarie e sceniche, curriculum letterario-scenico, presso l’Università degli Studi di Messina, dove esercita anche la funzione di Cultrice in Letteratura italiana contemporanea.Ha pubblicato, su rivista, saggi sulla narrativa migrante in Italia e sulle avanguardie del primo novecento.

Ala spazzina
Renato Ranaldi
Senza orologio ma dentro il tempo
Gabriella Benedini
Ultima frontiera
Giovanni Cerri
«Uomo di penna e di pennello»
Ruben Donno
Cieli immensi
Nicolas De Staël
Immagine, voce al femminile
Stefano Crespi