

La Toscana è sinonimo del bel paesaggio, colline, montagne, valli, pianure e coste hanno qualcosa di magico, una capacità incredibile di ammaliare e di conquistare. Questa terra, così straordinaria, è riuscita in millenni di passato a conservare echi e testimonianze di civiltà diverse; per questo il patrimonio folclorico della Tuscia è molto più vasto di quanto si pensi ed è popolato da numerose figure irreali, eredi di fauni e di ninfe, di demoni e di esseri infestanti che nemmeno la gotica fantasia di Stephen King sarebbe in grado di concepire. Ecco che dalle pagine del libro fuoriescono gnomi e folletti, orchi e fatine, spiriti dell'aria, entità acquatiche, vampiri e licantropi. Questi esseri vivono ovunque: fra i palazzi e negli stretti vicoli delle città, sui monti della Garfagnana e degli Appennini pistoiesi, nei boschi della Lunigiana, nei forteti della Maremma, sulle spiagge assolate della Versilia, fra i castelli del Casentino. Ognuno di loro è accompagnato da racconti e fole, talvolta originati e plasmati da episodi di storia locale.
Luigi Pruneti, fiorentino, dopo gli studi storico-letterari ha pubblicato con T. Panaro Opposizione religiosa nel Medioevo (1977), cui sono seguite altre decine di libri. Relatore in molti congressi, è anche docente e giornalista pubblicista, direttore tra l’altro del trimestrale «Officinae» e del quadrimestrale «Rosa Mystica». I suoi studi vertono sulla massoneria, la simbologia e l’ermeneutica del simbolo, l’esoterismo, la storia delle tradizioni popolari. Si è dedicato anche alla narrativa con Una piccola magia (2005), Memorie di Atlantide (2005) e Moleskine. Racconti di fiele e di miele (2013).

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