Sinossi

Uno scimpanzé che impara a parlare ma non vuole; un anaconda che si prende cura di un uomo moribondo senza capire perché; uno scorpione che dal soffitto osserva e critica il comportamento degli uomini. Tanti e diversi animali popolano gli spazi del continente americano, diventando personaggi o figure sullo sfondo della letteratura ispanoamericana. Ma come vengono raccontati questi animali? Ci sono scrittori ispanoamericani che si sono posti il problema del rapporto tra uomo e animale a partire da una nozione di diversità? Scrittori che si sono interrogati sulla questione animale rinunciando alla tentazione, o all’abitudine, di riduzioni antropomorfiche? Dopo aver ripercorso i miti autoctoni americani e le tappe fondamentali della cultura europea, l’autrice cerca di rintracciare momenti della scrittura ispanoamericana in cui si mette in discussione il confine tra animali umani e non umani: il rifiuto di ogni tassonomia da parte di J.L. Borges, gli incontri fantastici di J. Cortázar, L. Lugones e A. Romero, la parodia dei bestiari di J. Arreola e S. Ramírez, la comunità simbiotica di H. Quiroga e F. Coloane, le presenze animali nei versi di E. Montejo, H. Ak’Abal, P. Neruda e altri, costituiscono, in questa proposta di lettura, riflessioni sull’alterità, e quindi poi, come sempre, sull’uomo e il suo posto nel mondo.

Autore

Emanuela Jossa è ricercatrice di Letteratura ispanoamericana presso l’Università della Calabria. Ha pubblicato studi su diversi autori come Miguel Angel Asturias, Julio Cortázar, García Márquez, Silvina Ocampo, José Donoso, Juan José Saer,  Rodrigo Rey Rosa, Ak’ Abal. Ha anche tradotto alcuni autori dallo spagnolo, tra gli altri Mario Benedetti e Ak’Abal, entrambi pubblicati da Le Lettere, e Roque Dalton.