

Il dibattito più recente nella filosofia morale ha rimesso al centro il ruolo del carattere e il lessico delle virtù. Questo nuovo scenario viene generalmente considerato come un ritorno ai temi dell’etica antica: l’assunzione è che per contrastare i modelli teorici fondati sulla ragione e sui doveri è necessario tornare a rileggere Aristotele o richiamarsi agli insegnamenti della filosofia ellenistica. Attraverso un confronto diretto con i classici del pensiero morale moderno (Hume, Kant, Mill, Nietzsche), l’autore sostiene invece che questa svolta filosofica può essere condotta a partire da David Hume. Incentrata su uno studio della natura simpatetica e relazionale degli esseri umani e inserita sullo sfondo di una concezione nuova della società costruita sui valori dell’uguaglianza e della libertà, la filosofia di Hume rappresenta infatti non solo la prima e più importante etica moderna della virtù, ma è in grado anche di proporsi come un’alternativa teorica capace di offrire soluzioni feconde ai problemi sollevati dall’etica filosofica contemporanea.
Alessio Vaccari è assegnista di ricerca in Filosofia alla Sapienza Università di Roma, dove svolge anche attività didattica presso il Master in Etica pratica e bioetica. Ha studiato a Roma, Siena, Edimburgo e Oxford. Si occupa di storia dell’etica e del dibattito contemporaneo sull’etica normativa. Ha pubblicato su varie riviste nazionali e internazionali, tra cui «Rivista di filosofia», «Iride», «Telòs», e in volumi collettanei.

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