P. Simoncelli

Non credo neanch'io alla razza

Gentile e i colleghi ebrei

Collana: La Nuova Meridiana sezione "Storia", 3
2013, 238 (1.a ristampa 2013) pp.
Temi: Storia
ISBN: 9788860876553

Edizione cartacea

  • Brossura € 17,00  € 16,15

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Sinossi

I rapporti di stima e di amicizia tra Gentile e molti colleghi ebrei si intensificano dopo le leggi razziali. Il ricorso a Gentile per consiglio, per aiuto, non rimane vano. Gentile incontra Mussolini a palazzo Venezia la sera del 29 agosto 1938. Testimonierà di avergli detto ben chiaro di non credere alla razza. Procederà a protestare col duce e ad aiutare i colleghi ebrei; e non solo privatamente. Ripetute e pubbliche le sue prese di posizione antirazziali. L’ampia documentazione inedita raccolta, dagli epistolari agli atti d’ufficio presso i ministri dell’Educazione nazionale e della Cultura popolare, Bottai e Pavolini, dimostra la gamma varia ma costante di interventi a sostegno di intellettuali ebrei, noti e meno noti che vedono in Gentile il loro unico sostegno. Emerge per contro l’amara constatazione dell’opportunismo anche antisemita, il coro pubblico di non richiesto sostegno razzista di ben altri e insospettabili esponenti della cultura italiana, poi corsi nel dopoguerra a “cancellare le tracce” del loro vergognoso comportamento.

Autore

Paolo Simoncelli è professore ordinario di Storia moderna presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Roma “La Sapienza”. Ha pubblicato volumi e saggi sulla Riforma protestante in Italia e sulla Controriforma, sul caso Galilei, sul repubblicanesimo fiorentino del ’500, sulla Normale di Pisa durante il fascismo, e la biografia letteraria di Sergio Maldini. Presso la nostra casa editrice ha curato i Carteggi di Gentile con Chiavacci e con Donati; in questa stessa collana ha pubblicato i volumi Renzo De Felice. La formazione intellettuale (2001); Tra scienza e lettere. Giovannino Gentile (e Cantimori e Majorana) (2006) e Cantimori e il libro mai edito. Il movimento nazionalsocialista dal 1919 al 1933 (2008).