Sinossi

Il Tomo I del volume primo della Storia della letteratura inglese di Franco Marucci costituisce una delle panoramiche più ampie, organiche e criticamente aggiornate nella nostra lingua del periodo che va dalle origini al 1625 (escludendo Shakespeare, alla cui figura per ragioni di spazio è interamente dedicato il Tomo secondo dello stesso volume). L’idea che viene messa alla prova è anzitutto che la letteratura in anglosassone fino al 1066 e oltre non forma un corpus separato e avulso ma getta le basi, a lunga distanza, della formazione della letteratura nazionale, e che il suo spirito epico e il suo respiro eroico – come nel cantare del Beowulf – sarebbero risultati contagiosi secoli dopo quando quel corpus venne pienamente riscoperto e reso disponibile. Chiuso il periodo anglosassone Marucci si sofferma soprattutto sui tre grandi poeti in medio inglese del tardo Trecento, Gower, Langland e Chaucer, quest’ultimo l’autore di quei Canterbury Tales che segnano il passaggio all’età adulta della letteratura inglese. Dopo il piccolo vuoto del Quattrocento la letteratura inglese riprende nel Cinquecento con un vigore virtualmente ineguagliato, e sotto i monarchi Enrico VIII e Elisabetta tocca uno dei suoi irripetuti vertici storici con l’epica, la lirica e il romance di Sidney, Spenser e Donne, mentre sboccia con Kyd e Marlowe, seguiti da altri drammaturghi del calibro di Jonson, Webster, Middleton, il leggendario fenomeno cinquantennale del teatro elisabettiano. Tutte le figure maggiori ricevono un inquadramento biografico e bibliografico, e delle loro opere viene fornita in queste pagine una discussione particolareggiata, descrittiva e sintetica quanto anche accuratamente interpretativa.

Autore

Franco Marucci ha insegnato Letteratura inglese nelle università di Siena, di Firenze e di Venezia-Ca’ Foscari. Attivo dal 1975, è autore di otto libri monografici, tra i quali spiccano Il senso interrotto. Autonomia e codificazione nella poesia di Dylan Thomas (Ravenna 1976), uno dei primi studi italiani sul poeta, e The Fine Delight That Fathers Thought: Rhetoric and Medievalism in Gerard Manley Hopkins (Washington 1994). Nell’ambito della letteratura vittoriana ha dedicato numerosissimi saggi, cure ed edizioni commentate e introdotte a Emily Brontë, Browning, Pater, Matthew Arnold, George Eliot, Ruskin e a molti altri scrittori di primo piano. Stende questa Storia della letteratura inglese dal 2003, di cui a fianco il piano dell’opera.