Sinossi

Questo Tomo secondo del Volume primo della Storia della letteratura inglese, interamente dedicato a Shakespeare, va dunque inteso come un’opera storiografica anziché una monografia specialistica, e si ricollega infatti al Tomo primo per un’ampia serie di rimandi (alla storia del Cinquecento e primo Seicento, alla cultura del Rinascimento inglese, alle istituzioni del teatro elisabettiano) che vengono dati come sottintesi. Il percorso qui adottato è necessariamente snello ed economico, con la dedica ad ogni dramma, anche a Hamlet e a King Lear, di un solo paragrafo benché di ampiezza variabile. Per il medesimo motivo vengono sacrificate o solo riassunte alcune querelles prammatiche negli studi shakespeariani, come la storia redazionale (datazioni, rappresentazioni e pubblicazioni), le attribuzioni, le questioni filologiche ed ecdotiche, o la discussione dell’uso delle fonti. La ripartizione tradizionale dei drammi in sottoinsiemi tematici e cronologici convenzionali (quali i drammi storici, le commedie eufuistiche, i drammi romani, le commedie mediane e tarde, le grandi tragedie, gli ultimi romances) è sostanzialmente accettata ma spostando significativamente qualche dramma dai «deboli» ai «forti» e promuovendone qualcuno dalla categoria degli sperimentali a quella dei maturi.Riadottando le impostazioni procedurali degli altri Volumi e Tomi di questa Storia, senza applicare da fuori chiavi forzate o aprioristiche e partigiane visioni totalizzanti del letterario, e sempre agendo con una scrupolosa aderenza al testo, sono portate alla luce – pur nella consapevolezza che ogni nuovo libro su Shakespeare è per forza di cose una risistemazione – alcune dominanti non scontate, immanenti e intrecciate, e individuati e seguiti i grandi agoni concettuali, dialettici, simbolici ed epistemici. L’analisi si snoda da una ricognizione orientativa del macrotesto, riassume quindi le vicende della critica sin dal suo insorgere, traccia una biografia del drammaturgo, e discussi i poemetti giovanili e il corpus dei sonetti affronta i drammi ad uno ad uno.

Autore

Franco Marucci ha insegnato Letteratura inglese nelle università di Siena, di Firenze e di Venezia-Ca’ Foscari. Attivo dal 1975, è autore di otto libri monografici, tra i quali spiccano Il senso interrotto. Autonomia e codificazione nella poesia di Dylan Thomas (Ravenna 1976), uno dei primi studi italiani sul poeta, e The Fine Delight That Fathers Thought: Rhetoric and Medievalism in Gerard Manley Hopkins (Washington 1994). Nell’ambito della letteratura vittoriana ha dedicato numerosissimi saggi, cure ed edizioni commentate e introdotte a Emily Brontë, Browning, Pater, Matthew Arnold, George Eliot, Ruskin e a molti altri scrittori di primo piano. Stende questa Storia della letteratura inglese dal 2003, di cui a fianco il piano dell’opera.