

Vedere attraverso l'altro vuol dire vedere in se stessi e vedersi in quanto stranieri. E ciò perché l'estraneità, paradossalmente, è la condizione della nostra appartenenza, della nostra cultura, il focolare della nostra dimora. Nell'epoca della globalizzazione dei capitali e delle società multietniche, siamo diventati noi stessi altri tra altri e dunque immancabilmente stranieri. Per questo è importante parlare oggi di un diritto ospitale, perché l'ospitalità esiste proprio finché rimaniamo estranei gli uni agli altri.In linea con la tradizione umanistica e con gli strumenti offerti dalla riflessione sociologica, questo breve lavoro cerca di ripercorrere problematicamente il tema dell'ospitalità, in tutte le sue ambivalenze e contraddizioni e pro-pone uno sguardo teso alla comprensione dell'altro (lo straniero, il migrante, l'estraneo), nel suo stesso apparire all'orizzonte fenomenologico dell'intersoggettività.
Tito Marci insegna Sociologia giuridica e Sociologia generale all'Università di Roma "La Sapienza". Tra i suoi ultimi libri ricordiamo Codificazione artistica e figurazione giuridica. Dallo spazio prospettico allo spazio reticolare (2014), Il circolo della gratuità. Il paradosso del dono e la reciprocità sociale (2012), L'idea di persona o la persona come "idea". Il personalismo giuridico di Antonio Pigliaru nel suo contesto culturale (2009), L'altra persona. Problemi della soggettività nella società contemporanea (2008), La società e lo straniero. Per un diritto ospitale nell'età della globalizzazione (2003), Persona e società. Verso una sociologia per la persona (2001).

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