Sinossi

Il Volume secondo della Storia della letteratura inglese di Franco Marucci è dapprima dedicato alla ricostruzione del «secolo Stuart», quello seicentesco, nella cui fase centrale scoppiò la Guerra civile tra parlamentaristi, presbiteriani e antimonarchici da un lato e pro-monarchici dall'altro. Sul piano letterario essa segna la nascita del poeta soldato o funzionario di regime, al fianco di Cromwell o contro, e in tal caso spesso aggregato alla corte della regina Henrietta Maria in esilio a Parigi. Una opposta tipologia è quella dell'appartato poeta curato di campagna. Questa situazione dà vita a una poesia di attardata imitazione spenseriana, e di vena ricca e barocca, e a un'altra più asciutta, di tipo «metafisico» o Cavalier, religiosa o, dopo la Restaurazione, libertina ed erotica. La Guerra civile è vista poi partorire il secondo più grande poeta inglese di ogni tempo, Milton, il cui capolavoro, Paradise Lost, è riaffrontato a fondo nelle sue premesse contestuali e nelle sue profonde ambiguità teologiche e politiche. Con la Restaurazione del 1660 la letteratura inglese torna anzitutto al teatro con risultati inevitabilmente inferiori a quelli dell'età elisabettiana anche nei suoi rappresentanti di punta, tanto nel repertorio tragico ed eroico che in quello comico. Dopo il predominio della lirica licenziosa, e per contraccolpo devota, e dopo l'egida della poesia eroica, eroicomica o satirica, si registra nel Settecento l'esordio imperioso del romanzo con Defoe e i suoi rapidi sviluppi in una rosa di proposte multiformi di prodigiosa differenza e divergenza reciproca, con Swift, Richardson, Fielding, Smollett e Sterne. Il romanticismo ricostruito ed imperniato sulle sue ben note figure (Blake, Wordsworth, Coleridge, Shelley, Keats, Byron) è quello espressamente inglese distinto da quello continentale, e se ne avvistano gli antesignani e se ne discutono a fondo i protagonisti e infine gli epigoni, saggisti che in larga parte abbassano d Romanticismo «alto» nel Biedermeier. Il raggio dell'esame condotto nel Volume include i conclamati maggiori, tutti i minori, svariate riscoperte recenti e le nuove annessioni canoniche, come la letteratura femminile sin dai suoi primordi, con analisi precise e scrupolose effettuate sulla falsariga di un confronto dialettico con la storia delle interpretazioni.

Autore

Franco Marucci ha insegnato Letteratura inglese nelle università di Siena, di Firenze e di Venezia-Ca’ Foscari. Attivo dal 1975, è autore di otto libri monografici, tra i quali spiccano Il senso interrotto. Autonomia e codificazione nella poesia di Dylan Thomas (Ravenna 1976), uno dei primi studi italiani sul poeta, e The Fine Delight That Fathers Thought: Rhetoric and Medievalism in Gerard Manley Hopkins (Washington 1994). Nell’ambito della letteratura vittoriana ha dedicato numerosissimi saggi, cure ed edizioni commentate e introdotte a Emily Brontë, Browning, Pater, Matthew Arnold, George Eliot, Ruskin e a molti altri scrittori di primo piano. Stende questa Storia della letteratura inglese dal 2003, di cui a fianco il piano dell’opera.