Sinossi

Scritto attorno al 1840 e rappresentato nel 1843, L’Olandese volante (o Il vascello fantasma) può essere considerato il primo dei grandi drammi wagnenani, sia per l’impianto musicale che per la decisa svolta in direzione del mito, dopo gli incerti esiti del grand-opéra storico, il Rienzi. Rielaborando una leggenda popolare riscritta pochi anni prima da Heine, Wagner vi inserisce uno dei temi fondamentali della sua successiva produzione, quello della redenzione, della forza sovrumana dell’amore che riesce a infrangere il dettato divino della punizione eterna. Condannato a vagare eternamente tra i mari per il suo peccato d’orgoglio – e tra i suoi antenati, oltre all’ebreo errante Ashavero si intravedono potentemente i grandi colpevoli di hybris, a iniziare da Ulisse – l’Olandese viene strappato al suo destino dal sacrificio di Senta, che volge le spalle a un felice matrimonio borghese per amarlo a prezzo della propria vita e dunque salvarlo, risolvendo il dramma in un finale di morte e trasfigurazione che suscitò le ire di Friedrich Nietzsche.Come le altre sue versioni wagneriane, risalenti agli anni Venti ma ancora oggi per molti versi insuperate, la traduzione di Guido Manacorda riesce a fondere il rispetto del senso letterale del testo con il mantenimento dei suoi valori poetici. Un sobrio commento dà modo al lettore di penetrare i significati dell’opera anche nella sua articolazione musicale, mentre un altrettanto misurato apparato di note riporta le non molte varianti del testo propriamente letterario rispetto a quello dello spartito teatrale.

Autore

Wilhelm Richard Wagner (Lipsia, 22 maggio 1813 – Venezia, 13 febbraio 1883) è stato un compositore, librettista, direttore d'orchestra e saggista tedesco. Citato a volte nei testi in lingua italiana come Riccardo Wagner, è riconosciuto come uno dei più importanti musicisti di ogni epoca, nonché del romanticismo. Wagner è principalmente noto per la riforma del teatro musicale. Diversamente dalla maggioranza degli altri compositori di opera lirica, Wagner scrisse sempre da sé il libretto e la sceneggiatura per i suoi lavori. Le composizioni di Wagner, in particolare quelle del suo ultimo periodo, sono rilevanti per la loro tessitura contrappuntistica, il ricco cromatismo, le armonie, l'orchestrazione e per l'uso della tecnica del leitmotiv: temi musicali associati a persone, luoghi o sentimenti. Wagner inoltre fu il principale precursore del linguaggio musicale moderno: l'esasperato cromatismo del Tristano avrà infatti un effetto fondamentale nello sviluppo della musica classica. Egli trasformò il pensiero musicale attraverso la sua idea di Gesamtkunstwerk (opera totale), sintesi delle arti poetiche, visuali, musicali e drammatiche. Questo concetto trova la sua realizzazione nel Festspielhaus di Bayreuth, il teatro da lui costruito appositamente per la rappresentazione dei suoi drammi, dove tuttora si svolge il Festival di Bayreuth, dedicato completamente al compositore di Lipsia. La sua arte rivoluzionaria, su cui sono presenti, dal punto di vista dei libretti, influenze della tradizione della mitologia norrena, germanica e dei poemi cavallereschi, nonché quelle della filosofia di Arthur Schopenhauer, e dal punto di vista musicale influssi dell'intera storia della musica classica, scatenò reazioni contrastanti nel mondo artistico e divise critici e appassionati in "wagneriani" e "antiwagneriani": fu anche per questo che il compositore conobbe il successo solo negli ultimi anni della sua vita. Il filosofo Friedrich Nietzsche, durante il periodo di amicizia con il compositore, considerò la musica delle sue opere fino alla tetralogia L'anello del Nibelungo come la rinascita dell'arte tragica in Europa, rappresentando il massimo esempio dello spirito dionisiaco nella storia della musica stessa, cioè il suo aspetto istintuale._x000D_ Fonte WIKIPEDIA