

Costretto al silenzio dal pregiudizio antiteatrale dei Puritani nella madrepatria inglese, il teatro risorge nelle colonie nordamericane; di fronte a condizioni nuove è costretto a compiere un prodigioso e accelerato ammodernamento. Dalle prime rappresentazioni seicentesche alla tenace lotta per reagire alle prevenzioni moralistiche fino all’affermarsi, grazie agli impresari e capocomici di metà Settecento, del teatro professionale: è la storia di un modello organizzativo diverso da quello europeo. Un teatro senza mecenati e senza sistemi censori, praticato dai suoi artisti come un’impresa economica a rischio e animato dalla partecipazione attiva di un pubblico non solo fruitore ma anche promotore. La Guerra d’Indipendenza (1774) pone fine improvvisamente, e temporaneamente, a questa fortunata stagione, ma intanto quel modello aveva anticipato le trasformazioni borghesi del Vecchio Continente.

Voci metastasiane
Giovanni Ferroni
Cantautori di frontiera
Filippo Sala
Un musicologo inconsapevole
Carlo Benedetti
C. A. Bixio
Liana Cellerino
Il teatro del Cocomero a Firenze
Caterina Pagnini
Maria Melato
Paola Daniela Giovannelli
Dialoghi con Luigi Squarzina
Elio Testoni
Il dramma e l'immagine
Carla Bino