Sinossi

Con questo libro Marco Marchi continua un “genere” da lui inaugurato con la Vita scritta di Federigo Tozzi: fare raccontare allo scrittore stesso, attraverso una selezione e un sapiente montaggio di brani tratti dalla sua opera, la sua vita, a tal punto da rendere coincidenti – nella creazione di un testo mai esistito e di per sé godibilissimo – antologia e autobiografia. Autore di un romanzo intitolato Una vita, anche Italo Svevo, al pari di Tozzi, modernamente diffida dell’autobiografia. Eppure l’eco del vissuto nella scrittura di romanzi e racconti, saggi e testi per il teatro, è innegabile, determinando una variegata e complessa galleria di personaggi “fratelli” di cui Alfonso Nitti, Emilio Brentani e Zeno Cosini rappresentano soltanto gli esponenti più noti, e nella quale rientrano di diritto, all’insegna di uno pseudonimo presto attivato nelle funzioni distanzianti, figure e maschere: dallo sconsolato diarista che registra la sua rinuncia letteraria all’«uomo circa celebre» impegnato a intessere fitte relazioni epistolari, al memorialista vegliardo che dichiara: «È certo ch’io feci tutto quello che vi è raccontato, ma leggendone, mi sembra più importante della mia vita che io credo sia stata lunga e vuota». Fino all’estremo bilancio: «E ora che cosa sono io? Non colui che visse ma colui che descrissi».

Giudizi critici su Vita scritta di Italo Svevo«...un'antologia tutta particolare, anzi un libro essenziale, che misura la vita sulla letteratura e viceversa... Il Marchi, che ha inventato questo nuovo genere critico, arriva anche per Svevo ad accertamenti inattesi...» (L. Baldacci, Corriere della Sera)«...un modo originale di fornire una biografia ma anche, con un'ampia introduzione dello stesso Marchi, un saggio sulla vita e sull'intera opera di Svevo...» (La Repubblica)«...Un materiale ricchissimo, che Marco Marchi organizza con rara sapienza...» (I. Landolfi, Il Piccolo)«...un testo - una originale fusione tra antologia e autobiografia - a garanzia del quale sta la competenza del Marchi, padrone della materia ...il risultato ottenuto è davvero eccellente...» (G. Nardi, La Nazione)«...un libro esemplare di una concezione della scrittura che è, insieme e intrinsecamente, concezione della vita...» (D. Garofano, L'Arena)

Autore

Marco Marchi insegna Letteratura italiana moderna e contemporanea alla Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Firenze. Ha curato per Mondadori il «Meridiano» delle Opere di Tozzi (1987). Tra le sue pubblicazioni presso Le Lettere: Sondaggi novecenteschi. Da Svevo a Pasolini (1994), Palazzeschi e altri sondaggi (1996), Vita scritta di Federigo Tozzi (1997), Vita scritta di Italo Svevo (1998), D’Annunzio a Firenze e altri studi (2000), Novecento. Nuovi sondaggi (2004), Immagine di Tozzi (2007), Altro Novecento (2009), Stagioni di Tozzi (2010), Per Luzi (2012), Per Palazzeschi (2013), Per Pasolini (2014). Ha curato inoltre per Le Lettere, di Tozzi, l’antologia cateriniana Le cose più belle (1996), il volume di studi collettaneo Il rabdomante consapevole (2000), Novale (2007), Bestie (2011), Con gli occhi chiusi (2012), Il podere (2014) e Venti novelle (2015).