Sinossi

Con testo a fronte Nichita Stãnescu (1933-1983) è l’innovatore riconosciuto della poesia romena degli ultimi decenni, creatore di universi immaginari dove l’astratto convive con il concreto, il sentimento con la visione, in una simbiosi linguistica capace di produrre un fecondo e coinvolgente spaesamento, dovuto a una prospettiva rovesciata del mondo.Immagini, simboli, miti, concetti matematico-fisici – assurti ad archetipi della psiche – vengono rielaborati e convogliati nelle strutture della poesia affinché l’Io poetico pervenga a una vera e propria sostituzione e trasformazione della propria esistenza nella parola “organo collettivo dell’umanità” e possibilità di redenzione imperitura.Le tematiche del tempo, della luce, dell’assenza e della parola costituiscono le linee di forza che animano le immagini dei suoi labirinti mentali. In essi il lettore è chiamato a entrare per partecipare all’epica avventura della ricerca di un linguaggio poetico che si propone di «inventare un fiore / di cui noi siamo / il profumo».Con la poesia di Stãnescu il divario venutosi a creare fra Est e Ovest può trovare un ideale riavvicinamento grazie alla capacità della sua opera di staccare l’individuo dalla materialità della contingenza per portarlo in sfere più alte, più vicine all’anima.

Parte della sua opera è stata tradotta in varie lingue, mentre fino a oggi solo alcune sue poesie erano state pubblicate in italiano, in riviste o antologie di poesia romena.

Autore

Nichita Stãnescu, vincitore di numerosi premi per la poesia, nel 1979 è stato candidato al Nobel.Fulvio Del Fabbro insegna romeno presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Firenze. Ha tradotto varie opere dal romeno in italiano.