Sinossi

Leggere un epistolario, ha scritto Leopardi diciottenne, vuol dire «penetrare nella stanza silenziosa» del suo autore e «vederlo scrivere familiarmente». Vuol dire, dunque, incontrarlo, grazie a un'appropriazione indebita, un'impertinenza voyeuristica, in una sede di scrittura privata, più mossa di quella ufficiale.La «stanza silenziosa» accoglie questa chiave di lettura: non adotta una prospettiva sincronica e tematica, ma segue il filo rosso dell'itinerario umano e stilistico dell'autore, ne indaga l'intreccio tra un uso della pagina epistolare come strumento di autoanalisi e la corrispondenza come mero dovere sociale, tra la rappresentazione di sé e le schermature dell'io. Ne scaturisce un ritratto dell'epistolografo che coglie ed esalta la specificità e il valore artistico di una formidabile scrittura privata.

Autore

Laura Diafani si è laureata in Letteratura italiana nella Facoltà di Lettere dell'Università di Firenze, allieva di Gino Tellini.È dottoranda in Italianistica nella stessa Università.