
Iacopo da Varazze
Legenda Aurea
2000, 740, in due volumi, con 400 ill.ni a colori pp.
Temi: Grandi libri illustrati
ISBN: 9788871665412
Rilegati in tela con cofanettoPrefazione e postfazione di Franco CardiniTesto a cura di Arrigo Levasti Scritta tra il 1252 e il 1265, la Legenda Aurea è una delle opere più importanti nelle storia della cultura occidentale, con un'influenza che in certi periodi è paragonabile a quella della Bibbia.Le centocinquanta storie di santi e di martiri, intercalate da trenta capitoli dedicati alle principali feste cristiane, compilate da Iacopo da Varazze rielaborando e trascrivendo materiali preesistenti, hanno infatti avuto una rapida e straordinaria diffusione sin nelle più remote contrade del continente: copiate in oltre mille codici latini, tradotte in innumerevoli lingue, arricchite e interpolate da aggiunte delle culture locali, hanno innervato la vita religiosa, la letteratura e l'arte del Tre e Quattrocento.Compendio delle fede e della storia della chiesa, la Legenda fornisce un repertorio di storie e di materiali iconografici che costituirà una comune fonte normativa di ispirazione per decine di generazioni di pittori, di scultori, di miniatori, di maestri istoriatori di vetrate di cattedrali.Leggere quelle storie e ammirare le potenti immagini che ad esse si ispirarono non aiuta soltanto a comprendere i precisi significati di tanti capolavori dell'arte medievale. Aprire un libro come questo, sfogliarne le pagine, significa anche avere d'un tratto davanti a noi il vasto panorama della civiltà del primo Trecento, ascoltare con le orecchie di un uomo di quel tempo, vedere con i suoi occhi, vivere in qualche modo la sua stessa vita.
Il culto di Jacopo da Varazze come beato fu confermato nel 1816 da papa Pio VII. Nato nella frazione collinare Casanova del paese marittimo ligure di Varazze, discendente dalla nobile famiglia dei De Fazio, come attesta Padre Giovanni Borzino O.P. del convento di S. Maria di Castello di Genova, lo storico ufficiale dell'Ordine Domenicano della provincia ligure.
Entrato nell'ordine dei Domenicani nel 1244, ben presto, per la sua cultura e per il suo acume, venne nominato priore, prima a Como, poi a Bologna, quindi ad Asti. Nel 1267 fu nominato provinciale dell'ordine per tutta la Lombardia, carica che abbandonò nel 1286. Jacopo fu anche nominato vicario generale e governò l'ordine domenicano per due anni. Così riferisce lo storiografo domenicano padre Michele Piò: “Reggeva la Provincia di Lombardia fra Giacomo da Varazze detto da Varagine quando morì il Vercelli (Giovanni da Vercelli Maestro dell'Ordine deceduto nel 1283); onde essendo già dato il capitolo generale in Bologna, Egli restò vicario dell'Ordine sino all'anno 1285 nel quale fra Munio di Zamora spagnuolo fu assunto al Generalato”. Fu inoltre diffinitor in due capitoli generali, tenuto il primo a Lucca nell'anno 1288, e l'altro in Ferrara nel 1290. Fu poi arcivescovo di Genova dal 1292 fino al 1298, anno della sua morte. In tale ruolo si distinse particolarmente per la determinazione a pacificare, con alterne vicende, guelfi e ghibellini. Stando a una tradizione non accertata, Jacopo avrebbe redatto una delle prime traduzioni in volgare della Bibbia, ma non abbiamo manoscritti di tale versione.
La sua fama si deve, invece, a una raccolta di vite di santi, dal titolo Legenda Aurea (Legenda sanctorum), scritta a partire dagli anni sessanta del XIII secolo e rielaborata fino alla morte. L'opera, che fu scritta in latino e in seguito diffusa in versione volgarizzante, ottenne molta influenza sulla successiva letteratura religiosa e servì come importante fonte iconografica per numerosi artisti. Tuttora sopravvivono più di 1400 manoscritti a testimonianza della grande importanza e dell'enorme diffusione che ebbe l'opera. La raccolta di sermoni di Iacopo da Varazze riunisce tre sermonari che comprendono modelli di sermoni predicabili ai fedeli in occasione di feste sacre (Sermones de omnibus sanctis et festis), o nel Vangelo della Domenica (Sermones dominicales), o ancora durante la quaresima (Sermones quadragesimales).[2]
Sempre in latino compilò una Cronaca genovese (Chronicon Ianuense), che tratta della storia di Genova dalle origini al 1297. Le spoglie mortali sono conservate nella cappella a lui dedicata nella Chiesa di San Domenico della sua città natale.