"Essere amici è già un fatto abbastanza straordinario. Essere amici ed artisti quasi un miracolo. Simili a creature queste lettere respirano, sono, insieme, profonde e leggere, eloquenti ed allusive, malinconiche ed allegre, finite ed infinite, come la vita, che si riflette, che si alloga, che si confessa anche, in un epistolario, più direttamente, più vulnerabilmente che nell'opera. […] Lungo l'asse del cuore Firenze-Pistoia […] sono corse e correranno lettere bellissime, terse, limpide di verità, scritte "quasi sempre a mano", in cui si parla di bellezza, dell'arte e della vita, di tempo, eternità e stagioni, di inverni che passano, inclementi, e di primavere che sbocciano, magnifiche, di amici, di nemici, di opere da compiere o compiute, di angeli, capitelli e nuvole, di strani turbamenti, di gioie stuporose, di piccole cose inestimabili".