Sinossi

Cosmopolita e poliglotta, bella e intelligente, Mina Loy (1882-1966) fu l'autrice di scandalosi versi erotici, graffianti satire e struggenti elegie, un'artista fantasiosa e un designer ante litteram. Dalle scuole d'arte della Londra vittoriana, dove nacque, a quelle di Monaco allo scadere del secolo, dagli atelier di Montparnasse alla Firenze futurista, dalle avanguardie newyorchesi degli anni Dieci alla Parigi della Lost Generation - gli spostamenti della Loy disegnano la mappa dei movimenti artistici e letterari della prima metà del XX secolo. Il suo nome figura negli scritti di alcuni dei protagonisti di quel periodo che l'amarono e la stimarono, da William Carlos Williams a Ezra Pound, Gertrude Stein e T.S. Eliot. Il suo volto fu ritratto da Man Ray, le sue opere d'arte lodate da Marcel Duchamp. Per lei posarono Joyce, Freud, Brancusi e, a Firenze, Marinetti e Papini, ispiratori delle sue satire ed amici e amanti per un breve periodo. A Firenze, dove la Loy visse dal 1907 al 1916, iniziò a scrivere poesia sotto la spinta del Futurismo e a costruire il suo unico libro in versi, Lunar Baedecker, uscito in Francia nel 1923.I testi scelti per questa antologia compongono un appassionato ritratto dell'artista moderno e scandiscono l'evolversi della poesia di Mina Loy che può essere letta come un viaggio intimo all'insegna del pianeta femminile per eccellenza, la luna.

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