Traduzione di Tiziana Gambardella Nella stanza gialla dalle tende pesanti, un bambino di otto anni aspetta che qualcuno venga a trovarlo. Chi? Non lo sa, e aspetta. Aspetta senza far rumore. Passano i giorni, i mesi. È il re della stanza dalla tappezzeria fiorita: le pietre del pavimento sono la sua geografia, le mosche e le formiche i suoi amici, le incisioni sul muro i suoi libri di storia. È un bambino giudizioso. Ma è stato punito. Perché? Non lo sa. E aspetta.Il bambino prigioniero nella stanza è Luigi XVII, figlio di Maria Antonietta e Luigi XVI, erede al trono di Francia. Di lui la storia dice soltanto che morì in prigionia all’età di dieci anni, in circostanze non chiare. Françoise Chandernagor ricostruisce da vicino il calvario fisico e morale di un bambino la cui unica colpa è essere nato.
Françoise Chandernagor (1945), membro dell’Académie Goncourt, ha pubblicato otto romanzi tradotti in quindici lingue, fra cui ricordiamo, in italiano, All’ombra del Re Sole (1981) e La prima sposa (2000). Nel 2003, con La stanza, ha ottenuto il Gran premio letterario di Saint-Émilion Pomérol-Fronsac e il Premio della Fondazione Pierre Lafue.