2005, 624, con 60 ill.ni in b/n pp.
Temi: Musica e Spettacolo
ISBN: 9788871668604
Giacinta Pezzana (1841-1919), straordinaria attrice mazziniana e femminista, inizia la sua carriera a Torino, al compimento dell’unità d’Italia, recitando in dialetto, e la conclude allo scoppio della prima guerra mondiale, interpretando per il cinema il suo capolavoro teatrale, Teresa Raquin di Zola. La rivoluzione scenica di Eleonora Duse – da lei avviata al successo – e la caduta delle utopie risorgimentali contribuirono a far sottovalutare la sua grandezza, assegnandole una fama legata più alla biografia umana che alla sua arte. Eppure oggi la sua identità ottocentesca risulta segnata da passioni e pratiche di sorprendente modernità: Amleto recitato en travesti, le Serate Dantesche, concepite quasi come un laboratorio personale, l’attività pedagogica e il ruolo fondativo da lei assunto oltre oceano, nel teatro del Rio della Plata.Laura Mariani ha rintracciato in numerosi archivi italiani e stranieri 1.100 lettere scritte dall’attrice fra il 1861 e il 1918 a 60 destinatari, anche illustri, non solo legati al mondo del teatro: in particolare le grandi amiche Giorgina Saffi, Alessandrina Ravizza e Sibilla Aleramo. In questo volume se ne possono leggere 410. Trascritte integralmente e con rigorosa fedeltà, corredate da ampi apparati, rivelano una straordinaria freschezza e una grande forza espressiva e contribuiscono a ricostruire più temi, più mondi. Si intrecciano così vita scenica e scrittura (anche letteraria); società postrisorgimentale ed emancipazionismo; amicizia come pratica politica, amore e maternità; nomadismo e bisogno di radici, fino alla scelta di Aci Castello quale dimora ideale e naturale.
Laura Mariani insegna Storia del teatro all’Università di Cassino, dove presiede il Corso di laurea in Lingue e letterature straniere per la comunicazione multimediale. È autrice di numerosi saggi, fra cui Il tempo delle attrici. Emancipazionismo e teatro in Italia fra Ottocento e Novecento (Bologna 1991) e Sarah Bernhardt, Colette e l’arte del travestimento (Bologna 1997). Il suo Quelle dell’idea. Storie di detenute politiche. 1927-1948 (Bari 1982) ha vinto il Premio nazionale Sant’Anna di Stazzema.