Sinossi

Sin dal periodo coloniale, l’esperienza dell’ebraismo americano si è connotata in maniera completamente differente rispetto a quella europea: le numerose comunità del Nuovo Mondo hanno condiviso i valori di libertà e di democrazia della nazione americana, impegnandosi attivamente nella difesa dei propri correligionari all’estero e nell’americanizzazione degli ebrei est-europei emigrati in America sul finire del secolo. Lo stesso sionismo, approdando sulle coste americane, si è radicato facilmente su un terreno reso già fertile dalle numerose elaborazioni di progetti per la restaurazione di una patria ebraica e, sotto la leadership di Louis Brandeis, si è efficacemente coniugato con l’americanismo progressista durante gli anni del primo conflitto mondiale. In questo percorso di profonda maturazione e nel contesto di una situazione internazionale ormai definitivamente mutata, il sionismo americano – in sintonia con l’internazionalismo wilsoniano – ha giocato un ruolo fondamentale nel riconoscimento del diritto del popolo ebraico ad avere la propria homeland in Palestina.

Autore

Giuliana Iurlano è stata professore aggregato di Storia delle Relazioni Internazionali nell’Università del Salento ed attualmente è presidente del Cesram (Centro Studi Relazioni Atlantico-Mediterranee). Ha pubblicato numerosi volumi e articoli sul sionismo americano, sull’America coloniale e sulla politica estera degli Stati Uniti.