E. Ciantelli

Lo Specchio

Collana: Saggi, 47
2005, 190 pp.
Temi: Storia
ISBN: 9788871668932

Edizione cartacea

  • Brossura € 15,00  € 14,25

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Sinossi

Premessa di Mario LuziPrefazione di Cosimo Ceccuti «Il contenuto di questo racconto mi coinvolge e mi richiama alla mia soggettività, e cioè alla mia differenza». Mario Luzi commenta così, nella sua premessa, il volume di Ciantelli, definendolo «sotto il nudo profilo del memoriale». Ma il suo testo, prosegue il poeta, «non è per questo destinato a tenere la nota neutra e distaccata del rapporto sulle cose e sui casi, la mente non è al di qua degli avvenimenti ma è ancora in mezzo a loro per quanto la memoria abbia fatto un buon lavoro di riordino delle circostanze e anzi, per certi tratti si impegni in un vero e proprio riepilogo di storia recente. Il memoriale di Ciantelli è anche e simultaneamente un’opera implacata di accuse e giustificazioni».

Autore

Enrico Ciantelli nasce a Firenze nel 1921, dove compie studi classici. Non appena ottenuta la maturità partecipa al corso allievi ufficiali della scuola di applicazione di cavalleria di Pinerolo, divenendo sottotenente nel 1941. Partecipa alla guerra sotto le insegne del reggimento Lancieri di Firenze, fra le truppe italiane insediate nei Balcani. È qui che si trova – a Scutari, Albania – quando viene proclamato l’armistizio, ed è costretto, in qualità di rappresentante della Terza Armata, a trattare con lo Stato maggiore tedesco per evitare un conflitto con gli ex alleati. Lo Specchio, racconto autobiografico della terribile esperienza di guerra e di prigionia, dedica pagine sofferte e indignate al dramma delle truppe italiane dislocate nei Balcani, che in seguito al cosciente e incondizionato rifiuto alla proposta di adesione alla Repubblica di Salò, dovettero subire la deportazione e la prigionia in Germania. Ai capitoli centrali del libro è affidata la testimonianza dei terribili sedici mesi di reclusione nei Lager di Leopoli e Wietzendorf, che hanno visto i militari italiani animare la “prima e silenziosa resistenza” al fascismo. Rientrato in patria nel 1945, Ciantelli si laurea in giurisprudenza ed è tra i fondatori del primo Partito radicale, costituito attorno al settimanale «Il Mondo». Alla sua attività politica affianca vari incarichi di pubblico rilievo; dal 1962 si occupa assiduamente dei reduci dai Lager, ottenendo dal governo tedesco importanti riconoscimenti alle vittime italiane del nazismo.