Postfazione di Pietro Clemente Le donne si raccontano, parlano in prima persona della loro vita, del loro lavoro: sono le “donne che scrivono” nella Toscana del Novecento. Un secolo, una regione, 156 profili. Ci sono le figure entrate nel canone letterario nazionale: da Anna Banti a Cristina Campo, da Margherita Guidacci a Paola Masino, da Sibilla Aleramo a Carla Lonzi. E ci sono le scrittrici che tuttora ravvivano il panorama editoriale italiano, come Luisa Adorno, Grazia Livi, Dacia Maraini. Ci sono le straniere trapiantate o in transito nella nostra regione (da Vernon Lee a Mina Loy e Muriel Spark). Ma ci sono anche volti meno noti che si mostrano qui in anteprima per formare un coro vivace e spesso imprevedibile (da Dina Ferri, poetessa pastora, a Mariella Mehr, zingara Rom di lingua tedesca). Viene raccontata così la Toscana delle guerre mondiali, delle persecuzioni razziali, della Resistenza, delle lotte studentesche, dell’impegno politico e del postfemminismo. Un’opera provocatoria, una specie di anagrafe capillare quanto bizzarra, che inquadra una situazione in movimento e che viene studiata letterariamente da Ernestina Pellegrini e antropologicamente da Pietro Clemente.