

PIANO DELL'OPERA COMPLETA:Volume I: Dalle origini al primo Seicento (in preparazione)Volume II: Dalla Restaurazione al Romanticismo (in preparazione)Volume III: Dal 1832 al 1870 (disponibile)Volume IV: Dal 1870 al 1921 (disponibile)Volume V: Dal 1922 ai 2000 (disponibile)La letteratura del “crepuscolo vittoriano”, il titolo della prima delle due Parti del quarto volume della Storia della letteratura inglese (dal 1870 al 1921) di Franco Marucci, è contrassegnata dal tema condiviso del “mondo da salvare”. Uno dei sintomi scatenanti di questo senso del pericolo è rintracciato nel tramonto della Francia imperiale di Napoleone III e nella Comune parigina del 1871, che indussero alcuni scrittori inglesi, simpatizzanti del socialismo, ad arretrare precipitosamente verso posizioni di difesa dello status quo e alla nostalgia di cosmi più antichi, ordinati come quello medievale. Sotto questi denominatori vengono riuniti ed esaminati gli Idylls di Tennyson, i poemi “agonici” di Browning, la seconda serie di Essays in Criticism di Arnold, Fors Clavigera di Ruskin, i romanzi trollopiani del feudalesimo rurale, e l’ardita apologia dell’ebraismo dell’eliotiano Daniel Deronda. Anche il più grande narratore inglese dopo il 1870, Thomas Hardy, rimpiange una comunità chiusa i cui confini sono diventati più labili. Dalla Francia giungeva pure il verbo dell’arte per l’arte di Gautier, Baudelaire e Flaubert, e Marucci studia questa fase successiva del crepuscolo vittoriano nella contraddizione sempre irrisolta – da Pater a Wilde a Hopkins – tra il culto astratto della bellezza e l’evidenza interna delle opere.Nella Parte seconda del volume si tracciano gli sviluppi della vicenda letteraria sino ai postumi della Grande Guerra. Nel ventennio 1901-1921 si assiste alla rimonta del dramma dopo un secolare letargo, grazie al contributo determinante dell’Irlanda con Synge, Yeats e Shaw; dai confini indiani dell’impero proviene Kipling, e un naturalizzato inglese è Conrad. Il sipario scende idealmente nell’anno prima di Ulysses di Joyce, della Stanza di Jacob di Virginia Woolf, della Terra desolata di Eliot.
Franco Marucci ha insegnato Letteratura inglese nelle università di Siena, di Firenze e di Venezia-Ca’ Foscari. Attivo dal 1975, è autore di otto libri monografici, tra i quali spiccano Il senso interrotto. Autonomia e codificazione nella poesia di Dylan Thomas (Ravenna 1976), uno dei primi studi italiani sul poeta, e The Fine Delight That Fathers Thought: Rhetoric and Medievalism in Gerard Manley Hopkins (Washington 1994). Nell’ambito della letteratura vittoriana ha dedicato numerosissimi saggi, cure ed edizioni commentate e introdotte a Emily Brontë, Browning, Pater, Matthew Arnold, George Eliot, Ruskin e a molti altri scrittori di primo piano. Stende questa Storia della letteratura inglese dal 2003, di cui a fianco il piano dell’opera.

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