Sinossi

L’esperienza privata del dolore, della malattia e della paralisi raccontate con commovente sincerità da Roberto Carifi in questi suoi pensieri.Ricordi vaghi di un passato recente si alternano a paesaggi innevati, boschi, ghiacciai, monasteri tibetani, stupa variopinti, incontri misteriosi con monaci, bhikkhu e bodhisattva, alberi che recitano il sutra, immagini in bilico tra sogno e realtà che accompagnano il poeta nel suo cammino verso la verità. Egli infatti non fa dell’“appartenenza al dolore” una prigione, poiché riesce a trovare nella meditazione e nella preghiera silenziosa i mezzi per superare la sofferenza e i limiti che il suo corpo ferito gli impone.

Autore

Roberto Carifi, poeta e filosofo, è nato nel 1948 a Pistoia dove vive e per molti anni ha insegnato in un liceo scientifico. Ha pubblicato per Le Lettere Le parole del pensiero (1995), Nomi del Novecento (2000), In difesa della filosofia (2001), Il gelo e la luce (2003), La solitudine del Buddha (2006), Frammenti per una madre (2007), Il maestro e la compassione (2008), Tibet (2011), Compassione (2012), Il monaco e la luce (2013), Madre (2014). Ha curato, sempre per le nostre edizioni, Il canto del dipartito di G. Trakl, Poesie di S. Weil e L’Arcangelico di G. Bataille, ed è inoltre ideatore della collana «Dal silenzio alla parola» all’interno della quale sono usciti i suoi Breviario e Il silenzio del Buddha.