

Il testo contiene il materiale preparatorio – in certo senso gli abbozzi - di una grande opera di predicazione (Opus Sermonum) progettata dal Maestro domenicano (1260-1328 ca.) ma che però non ci è giunta. Ci troviamo così in presenza di un caso unico nella storia del pensiero e della spiritualità: nella officina, per così dire, di un intellettuale medievale, di fronte alla testimonianza viva del suo metodo di lavoro, nella fase di preparazione di un’opera.
L’importanza eccezionale di questi abbozzi - peraltro sviluppati spesso come un’intera predica - sta nel fatto che essi mostrano in tutta evidenza i temi principali che Eckhart ha avuto sempre in mente e che intendeva trattare. Ritroviamo qui perciò in primo luogo la concezione dell’uomo distaccato, che nel distacco è fatto una cosa sola con Dio, in cui soltanto, per grazia, assume reale consistenza, davvero è, non più smarrito nell’oceano doloroso della lontananza dall’essere, dal Bene.
Eckhart (1260 -1328) Eckhart di Hochheim (presso Gotha) nacque nel 1260 circa e morì a Colonia nel 1328 circa. Di nobile famiglia entrò nell’ordine domenicano. Filosofo, predicatore e mistico.Venne indetto un processo contro di lui a Colonia nel 1326 dall’arcivescovado della città che contestò 49 proposizioni estratte dalle sue opere. Eckhart si rivolse allora al papa Giovanni XXII per trovare difesa, ma anche il papa condannò 28 sue proposizioni nel 1329, un anno dopo la morte di Eckhart.

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