

Augusto Del Noce è stato uno dei pensatori più originali e stimolanti del Novecento, dotato di una singolare capacità di prevedere gli scenari politici e culturali del suo tempo. Uno dei maggiori contributi della sua riflessione filosofica sta in una critica dell’idea di Rivoluzione, condotta all’interno del pensiero moderno, da cui questa idea è germinata. All’idea di Rivoluzione, destinata a suicidarsi per le sue contraddizioni interne, Del Noce oppone la perennità dei valori tradizionali, ma a differenza degli autori tradizionalisti, egli riteneva possibile il recupero positivo di quella “modernità” di cui pure avvertiva la crisi. Roberto de Mattei, che con lui ebbe nello spazio di vent’anni una intensa frequentazione, testimoniata dalle lettere inedite che pubblichiamo in questo volume ne ricostruisce e valuta il pensiero.
Roberto de Mattei è stato di assistente di Augusto Del Noce alla Facoltà di Scienze Politiche dell’Università Roma-La Sapienza, prima di dedicarsi agli studi di storia moderna, come professore dell’Università di Cassino e dell’Università Europea di Roma, Vice presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche tra il 2003 e il 2011, è attualmente presidente della Fondazione Lepanto, de Mattei. È autore di numerosi libri, tradotti in varie lingue, tra i quali, La sovranità necessaria (2000); De Europa. Tra radici cristiane e sogni postmoderni (Le Lettere, 2006), Il Concilio Vaticano II. Una storia mai scritta, (2010), Apologia della Tradizione (2011), Il ralliement di Leone XIII. Il fallimento di un progetto pastorale (Le Lettere, 2014); A sinistra di Lutero. Sette e movimenti religiosi nell’Europa del ’500 (2016); Plinio Correa de Oliveira, Profeta del Regno di Maria (2018); Trilogia romana (2018).

Sfide a sinistra
Danilo Breschi, Zeffiro Ciuffoletti
Frammenti di fascismo
Giuseppe Pardini
I Garibaldi dopo Garibaldi
AA.VV.
Miti e ideologie
G. Bedeschi
Il nazista che salvò gli ebrei
Andrea Vitello
Il suicidio dell'Occidente
R. Scruton
Il pane fra sacro e umano
Zeffiro Ciuffoletti
Gianfranco Fini
Enrico Para, Federico Guglia
Il ministro della buona vita
Giovanni Ansaldo