

Nell’orizzonte contemporaneo, appare significativa la testimonianza di questi scritti di Giovanni Cerri, Ultima frontiera. In un connotato diaristico, divenuto sempre più raro, vive la “voce” dei ricordi, dei volti, dei momenti esistenziali, delle figure dell’esistere: richiami all’adolescenza, le prime immagini dell’arte nello studio del padre, conoscenze di personaggi testimoniali, incontri con artisti.
In una scrittura aperta, esplorativa, emergono due tematiche in una singolare originalità: la periferia come corrispettivo della solitudine dell’anima; lo sguardo senza tempo nell’inconscio, in ciò che abbiamo amato, in ciò che non è accaduto.
Giovanni Cerri è nato nel 1969 a Milano, dove vive e lavora. Figlio del pittore Giancarlo Cerri, ha iniziato la sua attività nel 1987 e da allora ha esposto in Italia e all’estero in importanti città come Berlino, Francoforte, Colonia, Copenaghen, Parigi, Varsavia, Toronto, Shanghai. Nel continuo richiamo al territorio urbano di periferia, la sua ricerca si è sviluppata nell’indagine tematica dell’archeologia industriale con il ciclo dedicato alle Città fantasma. Nel 2011, invitato dal curatore Vittorio Sgarbi, espone al Padiglione Italia Regione Lombardia della Biennale di Venezia. Nel 2014 presenta la mostra Milano ieri e oggi nelle prestigiose sale dell’Unione del Commercio a Palaz¬zo Bovara a Milano. Nel 2019 alla Frankfurter Westend Galerie di Francoforte è ospitata la mostra Memoria e Futuro. A Milano, nell’anno di Leonardo, in occasione del quinto centenario leonardesco.

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