Lorenzo Viani

Angiò uomo d’acqua

A cura di Marco Marchi

Collana:
2021, 204 pp.
ISBN: 9788893662437

Edizione cartacea

  • Brossura € 18,50  € 17,58

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Sinossi

Lorenzo Viani è stato anche uno scrittore: narratore spesso geniale, nonché poeta, pubblicista, perfino lessicografo e teorico della lingua, secondo un’attività parallela rimasta decisamente in ombra ma tutt’altro che marginale, perfettamente valutabile anzi, in termini letterari, nella sua piena configurazione novecentesca fra dialetto e tensione espressionistica. Al pari del pittore, Viani scrittore promuove i temi difficili e urtanti della degradazione, della miseria e dell’abbandono a cifra interpretativa del mondo. Conforme la scelta linguistica adottata, altrettanto coraggiosa, che è quella di un visionario antinaturalismo a sfondo doloroso, funereo e commemorativo, incentrato su vicende del disumano e dell’eccentrico, sia che si parli di Parigi che della originaria Versilia. È appunto riflettendo sul mito di un vagerismo popolare, tirrenico-apuano e libertario, mai di fatto assimilabile alle logiche omologanti del regime, che Viani darà vita all’inquieto, beffardo e beffato personaggio del nano Angiò, certo l’invenzione più avanzata e felice di tutta una carriera letteraria.

Autore

Lorenzo Viani – nato nella Darsena vecchia di Viareggio nel 1882 – ha rappresentato in pittura il suo mondo di derelitti secondo una personalissima cifra espressionistica di respiro europeo. Militante anarchico e poi acceso interventista, nel dopoguerra, con l’adesione al fascismo, Viani affianca alla produzione figurativa l’attività di scrittore. Tra i suoi libri: i racconti Gli ubriachi (1923) e I Vàgeri (1926), i romanzi Parigi (1925), Angiò uomo d’acqua (1928), Ritorno alla Patria (1929), Il figlio del pastore (1930), Il «Bava» (1932), Barba e capelli (1939, postumo), e le prose de Le chiavi nel pozzo (1935). Muore a Ostia nel 1936.