Sinossi

I grandi scrittori del Secolo di Luigi XIV, i dieci Grandi, compaiono uno dietro l'altro, sulla scena storica, come personaggi via via introdotti da un sapiente regista. Amaro è il riso di Molière; amaro il miele poetico di Racine; amarissimo il pessimismo di La Rochefoucald; il romanzo di Madame de La Fayette propone un immagine dell'amore che quasi non differisce da quella della disperazione. La Bruyère solo, il solo La Bruyère, sa discretamente godere dello spettacolo sociale ma anche lui sente il peso delle preoccupazioni moralistiche. Resta La Fontaine; ch'è bene del suo tempo, ma pare venuto da un altro mondo, da un mondo infinitamente lontano.

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