

Questo libro ricostruisce le grandi correnti del pensiero politico italiano nell’età giolittiana (i socialisti riformisti e i socialisti rivoluzionari; il meridionalismo di Salvemini; i nazionalisti) e alla vigilia della Prima guerra mondiale (Croce, Gentile, Salvemini). Dedica poi ampio spazio alle concezioni di Gramsci, di Giovanni Amendola, di Sturzo, e discute le analisi del fascismo formulate da Gobetti e da Salvatorelli. In un ultimo capitolo vengono prese in esame le principali espressioni dell’ideologia fascista (Gentile, Rocco, Spirito), e dell’antifascismo (Croce, Gramsci, Rosselli). Ne esce un quadro che si differenzia profondamente da quello tracciato tradizionalmente su questi temi (viene messo in rilievo, per esempio, il forte influsso esercitato da Giovanni Gentile su Gramsci; così come viene documentata l’ispirazione antiliberale dell’opera di Gobetti).
Giuseppe Bedeschi (Alfonsine di Ravenna 1939) è professore ordinario di Storia della filosofia nell’Università La Sapienza di Roma. Fra le sue opere: Storia del pensiero liberale (Roma-Bari 2003, sesta ediz.), La fabbrica delle ideologie. Il pensiero politico italiano del Novecento (Roma-Bari 2002), Introduzione a Marx (Roma-Bari 2007, 11a ediz.). Ha diretto l’opera Eredità del Novecento dell’Istituto dell’Enciclopedia Italiana.
Giancristiano Desiderio, Corriere della Sera, 19/05/2022
Gramsci «allievo occulto» della filosofia di Gentile

Liberalismo vero e falso
G. Bedeschi
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I Garibaldi dopo Garibaldi
AA.VV.
Il nazista che salvò gli ebrei
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