Sinossi

A distanza di quasi sessant’anni dalla sua uscita, torna quello che molti considerano il libro più importante di Bartolo Cattafi, nonché un classico irrinunciabile della poesia italiana contemporanea. Come ha scritto Giovanni Raboni nel risvolto di copertina della prima edizione, Cattafi si avventura adesso in uno spazio indeterminato, sfiorando, «in continua tensione con l’inconoscibile e l’ineffabile, i limiti stessi della comunicazione». Sempre all’erta di fronte al dubbio e all’imprevisto, la poesia di Cattafi giunge ai suoi esiti stilistico-espressivi più originali, mescolando la carica conoscitiva che appartiene ai generi aforistico ed epigrammatico allo schiudersi nostalgico di una vena memoriale. L’elemento autobiografico, così intimamente connaturato alla lirica cattafiana, è rielaborato fino a farsi espressione più alta di un destino tragico ma necessario. Contrario a quelle che lui stesso definisce «le fredde determinazioni dell’intelligenza, le esercitazioni (sia pure civilissime), le sperimentazioni che furbescamente o ingenuamente tentano l’impossibile colpo di dadi», Cattafi ci restituisce la sua prima e mai abbandonata intuizione: che la poesia, nella sua essenza, sia «un modo come un altro di essere uomini». Questa edizione, con cui si celebra il centenario della nascita del poeta, è arricchita da un ampio saggio introduttivo, una bibliografia aggiornata e un excursus che analizza la ricezione e l’interpretazione dell’opera, ne esamina gli aspetti linguistici e rivela i suoi intricati percorsi tematici.

Autore

Bartolo Cattafi (Barcellona Pozzo di Gotto, Messina, 1922 - Milano, 1979) esordisce in poesia con la plaquette Nel centro della mano (1951), cui seguono Partenza da Greenwich (1955) e Le mosche del meriggio (1958). La pubblicazione de L’osso, l’anima (1964), raccolta in cui confluiscono anche le poesie di Qualcosa di preciso (1961), segna il vertice della sua prima fase creativa. Dopo un silenzio quasi decennale, Cattafi torna alla scrittura pubblicando, oltre una serie di pregevoli plaquette e libri d’artista, altre sei raccolte di poesia, di cui le ultime due uscite postume: L’aria secca del fuoco (1972), La discesa al trono (1975), Marzo e le sue idi (1977), L’allodola ottobrina (1979), Chiromanzia d’inverno (1983) e Segni (1986).

Recensioni

Andrea Inglese, L'indice dei libri del mese, 12/07/2023
I conti della serva

Silvio Ramat, poesia (19) - Crocetti Editore, 31/05/2023
L'osso, l'anima: il ritorno di un libro memorabile

Alberto Fraccacreta, Avvenire, 02/08/2022
Cattafi, trame di metafisica realtà poetica

Antonio di Mauro, La Sicilia, 18/07/2022
Cattafi fuori dalla "quarantena"

ALBERTO FRACCACRETA, Pulp libri, 06/07/2022
Bartolo Cattafi / Avventura geografica e metafisica

Antonio Cangemi, Il Giornale di Siclia, 06/07/2022
Cattafi, il poeta anarchico: fuori dal tempo ma... attuale

Antonio Spadaro, La Repubblica, 06/07/2022
Cattafi Oltre le parole

Vincenzo Bonaventura, Gazzetta del sud, 03/07/2022
La verità, il nostro male che ci cura

Maurizio Cucchi, La Repubblica - Robinson, 25/06/2022
La natura mortale l'umano pensiero e un inno a Sereni

Roberto Galaverni, La Lettura - Corriere della Sera, 19/06/2022
Fuori dalle antologie ma dentro la vita

Davide Brullo, Il Giornale, 14/06/2022
Cattafi, l'inattuale inquieto che faceva poesia a sé

Alida Airaghi, Gli Stati Generali, 08/06/2022
“La vita porta disordine, dolore”: Bartolo Cattafi

Massimo Natale, Il manifesto - Alias, 05/06/2022
L'istinto analogico di Cattafi

Massimo Gezzi, Le Parole e le Cose, 22/05/2022
L'Osso, l'anima